Castiglion Fiorentino in provincia di Arezzo Toscana
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Comune di Castiglion Fiorentino

provincia di Arezzo

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CASTIGLION FIORENTINO

Il territorio comunale di Castiglion Fiorentino, nella Valdichiana, si estende per un'area di 111,25 kmq comprendendo il piano alluvionale del canale della Chiana e una zona collinare tra i poggi che separano la Val Tiberina dal fondovalle percorso dalla statale umbro casentinese. Centro feudale, poi libero comune, quindi podesteria, divenne una comunità nel 1774. Ricordato per la prima volta nel secolo x con il nome di Castiglione, era in origine un feudo dei marchesi di Monte Santa Maria; solo verso la fine del XII secolo dovette essergli aggiunto l'appellativo di "aretino", per indicare la sua appartenenza alla diocesi di Arezzo, pur rimanendo il castello sotto la diretta autorità dell'impero, come è provato da un diploma dell'imperatore Enrico VI nel 1196 e di Federico II nel 1225. Già in quegli anni Castiglione pare si reggesse di fatto a libero comune con un proprio distretto stipulando trattati e convenzioni, quale quella del 1198 che prevedeva comunque in cambio di pace e di protezione da pane degli aretini il pagamento di un testatico annuo per gli uomini di Castiglione. Se in conseguenza della battaglia di Montapeni si aggravò l`ingerenza di Arezzo ghibellina sul centro, dopo quella di Campaldino nel 1289 Firenze si assunse il ruolo di interessata protettrice, inviandovi un presidio militare stabile e podestà fiorentini. Nel 1303, gli aretini con il vescovo Guido Tarlati riuscirono a riconquistare il castello e il fratello Pietro Saccone vi governò con la carica di vicario imperiale dal 1313, fino a quando Castiglione, nel 1336, tornò sotto il dominio di Firenze. Nel 1343, dopo la cacciata del duca d'Atene da Firenze, i reggenti fiorentini allora in carica vendettero Castiglione a Pier Saccone dei Tarlati per 7.000 fiorini; ma di li a poco se ne insignorirorio i perugini che lo tennero sino al 1370, quando papa Urbano V pose il castello sotto la diretta giurisdizione della Santa Sede. Castiglione assunse definitivamente il nome attuale nel 1384, quando passò con tutto il territorio di &rezzo sotto il dominio della repubblica fiorentina. Saccheggiato nel 1409 dalle truppe di Ladislao di Durazzo, in guerra contro Firenze, e per ciò parzialmente rifuso dal governo della dominante con sgravi fiscali, nel 1432 acquistò da questa il lago di Brolio. Gravi danni soffrì di nuovo nel 1452 per la permanenza nel territorio delle truppe di Alfonso re di Napoli in guerra contro Firenze; e altri episodi bellici segnarono la storia di Castiglione: dopo una rivolta dei castiglionesi contro il governo fiorentino nel 1502, nel 1529 resisté a lungo prima di cedere per inganno alle truppe imperiali di Carlo V e nel 1554, durante la guerra che portò alla capitolazione di Siena, cadde momentaneamente in mano delle forze antifiorentine guidate dall'esule Piero Strozzi. Da allora seguì le sorti generali. dello stato mediceo, segnalandosi peraltro come mo dei più importanti centri del territorio aretino anche "otto l'aspetto culturale, come dimostra una piccola schiera di castiglionesi illustri anche fuor di patria vissuti nel XVII e nel XVIII secolo. Nel passato l'attività economica di Castiglion Fiorentino era incentrata in prevalenza sull'agricoltura, che dava cereali e foraggi in buona copia ma anche canapa e lino, olio e vino, e sulla raccolta dei filugelli; agli inizi dell'Ottocento si contavano nel suo territorio ottocentoquaranta poderi, e inoltre alcune fattorie modello, quali quelle di Frassineto, di Montecchio e delle Chianacce. Risorsa importantissima era l'allevamento del bestiame di pregio, soprattutto bovino. L'attività industriale era rappresentata la un lanificio, da una fabbrica di cappelli di pelo, da concerie, tintorie e gualchiere, da fornaci per calcina e vasellame, da una filanda a vapore e da una fabbrica di sapone. L'economia agricola del comune si è oggi evoluta: colture estensive vengono praticate nelle zone più elevate con i prodotti del bosco (castagne e legname), mentre nelle zone collinari vengono coltivati olivi e viti; nei terreni alluvionali pianeggianti si ottiene una ricca produzione di frumento e di barbabietola da zucchero, tabacco, mais, foraggi e frutta (soprattutto mele). Diffuso è l'allevamento del bestiame, in particolare dei bovini da carne di razza chianina e dei suini di razza Large-White, ma sono in aumento anche quello ovino e l'avicoltura L'attività industriale, notevolmente sviluppata, è collegata in prevalenza all'agricoltura (un pastificio, un grande zuccherificio, un macello per i suini e per la lavorazione degli insaccati, una decina di vivaisti, un sansificio); nel territorio operano inoltre una fabbrica di laterizi, una di fisarmoniche, un maglificio, un calzaturificio e numerose aziende artigiane attive nei settori del mobile e della ceramica; in via di sviluppo l'industria orafa. La popolazione totale del territorio comunale raggiunge, nel 1991, le 11.410 unità con una densità di 103 abitanti per kmq. Per quanto riguarda le età precedenti gli abitanti del comune erano passati dai 6.293 del 1551 a 6.067 nel 1745; nel 1830 il comune contava 9.620 abitanti che salirono a 12.644 nel 1881 e a 14.853 nel 1936. Nel 1951 la popolazione totale era di 14.516 unità, nel 1961 era scesa a 11.889 unità e nel 1971 a 10.845 per risalire a 11.212 nel 1981.

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